Grande successo per la terza edizione di KUM: migliaia di persone, 8.000 le presenze, per tre giornate che hanno riempito e animato la Mole di Ancona partecipando a incontri, conferenze, dibattiti, laboratori per ragazzi. Presente anche polo9 con ben due eventi!
Il festival, che ha la direzione scientifica dello psicoanalista Massimo Recalcati e il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni, ha portato in città importanti esponenti del panorama culturale italiano, provenienti da ambiti e discipline diverse. Una terza edizione che ha confermato il successo delle precedenti e consolidato il peso del festival nel panorama nazionale, oltre che sul territorio. «L’edizione appena terminata – afferma l’assessore Paolo Marasca – è la prova di un festival unico, un festival coraggioso, capace di prendere un tema e di sviscerarlo senza dogmi, senza spettacolarizzazioni, senza concessioni. Quando il pubblico riconosce questa autenticità, risponde con altrettanta passione, e questo genera un’atmosfera unica».
Polo9 era presente con ben due eventi: uno nella sezione “CONVERSAZIONI. QUARTIERI APERTI. COME E PERCHÉ RIMETTERE LE PERIFERIE AL CENTRO” condotto da Maria Laura Bergamaschi che ha moderato gli interventi di Margherita Barocci, Giorgio Cingolani, Alessio Piancone e Rosita Volani. Come fare inclusione sociale in periferia? Come connettere luoghi dell’esclusione e luoghi della vita? Come combinare luoghi e pratiche sociali e sanitarie con luoghi e pratiche culturali? Come evitare di riprodurre il ghetto senza mettere in atto discutibili processi di gentrificazione? Sono state le domande che hanno animato questa conversazione curata da Jonas, polo9 e Olinda, in un confronto tra pratiche in atto nei quartieri e nei luoghi a rischio marginalizzazione.
KUM! non è fatto solo di conferenze: fiore all’occhiello del festival sono anche gli spazi KUM Kids e KUM Lab, apprezzatissimi da bambini e ragazzi. In questa sezione polo9 era presente con il lboratorio di robotica e coding “L’ORIGINE DEI ROBOT”. Uno spazio dove sperimentare le basi del pensiero computazionale e della robotica creativa per consentire ai più giovani di acquisire conoscenze e competenze necessarie nei loro futuri percorsi professionali, e allo stesso tempo, stimolare la propensione all’osservazione e all’analisi, in un’ottica di prevenzione e di educazione al corretto approccio e utilizzo delle nuove tecnologie. Calarsi in prima persona nei panni di un progettista, costruttore e programmatore di robot, promuove nei bambini l’attitudine a interagire con le tecnologie in modo più maturo e riflessivo, rendendo i bambini consapevoli del fatto che i dispositivi digitali (smartphone e videogames) e il web sono strumenti utili a raggiungere degli scopi, senza condizionare i comportamenti di chi li utilizza.
Il tema KUM del 2020 sarà L’origine della vita, che andrà a completare la riflessione proposta quest’anno, creando una sorta di cerchio a partire dalla prima edizione, che vuole ripercorrere l’intera esperienza umana.
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