Le voci, i pensieri e gli umori che hanno abitato Casa Bechir durante la quarantena. Per questo tipo di strutture, spiegano i nostri operatori, il lockdown ha significato il prolungarsi di una situazione molto delicata e complessa a cui si aggiunge lo stress psicologico di uno “stop” improvviso per chi sta cercando di rimettersi in piedi e riprendere in mano la propria vita.
Casa Bechir è una casa alloggio che si trova nel territorio di Ancona, per persone che presentano potenzialmente un buon livello di autonomia che faticano però a mantenere a causa di specifiche situazioni psicologiche o per carenza di risorse economico-sociali.
Attualmente accoglie 4 uomini. Polo9 provvede al pagamento dell’affitto, ma ciascuno di loro deve preoccuparsi di pagare vitto e utenze. Nel corso della quarantena 3 di loro hanno visto sospese le attività lavorative e si sono ritrovati a trascorrere molto tempo in casa e nelle loro stanze. Si sono organizzati al meglio: hanno condiviso la preparazione di pasti, festeggiato i compleanni di alcuni di loro. Hanno guardato insieme film e serie tv, hanno passato tempo , condivido hobbies e intessuto relazioni sui social network. Come tutti, d’altronde.
Settimanalmente si continuati a tenere online, gli incontri di monitoraggio con gli operatori che li seguono e li accompagnano nei loro percorsi di autonomia. Sono stati anche coinvolti nella redazione di un giornale online insieme agli utenti della comunità di Massignano per raccontare, attraverso immagini, musiche e scritti personali questo periodo di lockdown.
A giugno è previsto un nuovo ingresso, il primo dopo la chiusura imposta dall’emergenza coronavirus, mentre uno di loro è in procinto di lasciare la casa per ricominciare la sua vita da solo. Finalmente! Un gran traguardo! Per lui sarà davvero una Fase 2 a tutti gli effetti: a lui tutto il sostegno e incoraggiamento di tutta Polo9.
Ecco alcune riflessioni, anche intime e personali, che gli ospiti di Casa Bechir hanno voluto condividere:
I social ci aiutano a vedere quanto gli operatori delle forze dell’ordine, medici e infermieri stanno lavorando per noi e per i nostri cari familiari. Dovremmo ascoltarli, dovremmo fare quello che ci dicono, dovremmo farlo per tutti noi… dovremmo volerci bene.
Ciao monti! Avete visto com’è bello il mondo ora che siamo stati tutti in casa? Il cielo azzurro come non lo si vede da anni, le città ripulite: si poteva respirare aria limpida e pura! Riusciremo a mantenere questo stile di vita?
Oggi faccio gli auguri a mio padre che è lassù. Ti voglio un mondo di bene e mi manchi davvero tanto. Vorrei chiederti scusa per tutto quello che ti ho fatto passare e ora che ti sto scrivendo questi pensieri mi vengono le lacrime agli occhi. Quanto desidererei vederti ora, parlarti e dirti personalmente “ti voglio bene”, parole che non sono mai riuscito a dirti. Forse questa è la prima volta che te lo dico e chissà se mi stai ascoltando. Ti mando un abbraccio forte e un grande bacio.
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